Dal Cucchiaio alla Città è lo slogan creato da Ernesto Rogers nel 1952 nella Carta di Atene, volendo spiegare l'approccio tipico di un architetto milanese che nella progettazione di un cucchiaio, di una sedia e di una lampada, nello stesso giorno si trova a dovera lavorare su un grattacielo.
Questa frase è il tema del XIII congresso dell’Icsid (International Council of Societies of Industrial Design). Quando Rogers la formulò non intendeva riferirsi a un cucchiaio particolare, che meglio esprimeva i suoi affetti domestici, né intendeva alludere a una particolare città. Con il termine cucchiaio Rogers intendeva indicare, tramite un oggetto assolutamente particolare e definito, qualcosa di molto più generale. E lo stesso vale per la città. E' probabile che egli identificasse nel cucchiaio una forma molto elementare, con la implicita assunzione che si trattasse di una scala che interagiva con l’uomo sulla base di definite corrispondenze funzionali. Nella città, invece, una scala di alta complessità, nella quale è meno semplice l’identificazione delle corrispondenze funzionali.
Più di 30 anni sono passati da quando Ernesto N. Rogers formulò questa frase, che esprimeva in forma ironica l’ampiezza del territorio del progetto, sfruttando il paradosso che nasceva dall’accostamento di fatti eterogenei per comunicare con efficacia più alta la speranza della sua applicabilità. Dopo più di trent’anni, riprendendo questa frase per usarla di nuovo, abbiamo ampliato il suo modo di significare. Se già Rogers faceva uso simbolico dei termini ‘cucchiaio’ e ‘città’, la nostra ripresa, ampliandone il significato, non fa che ampliare il già originario uso simbolico dei due termini. Ecco alcune tra le interpretazioni plausibili:
1) cucchiaio = interno
città = esterno
2) cucchiaio = prodotto
città = sistema
(quest’ultima interpretazione necessita poi di una regola aggiuntiva secondo cui il sistema può essere finito o infinito)
3) cucchiaio = privato
città = pubblico
4) cucchiaio = sfera dell’economia
città = sfera della politica
1) cucchiaio = interno
città = esterno
2) cucchiaio = prodotto
città = sistema
(quest’ultima interpretazione necessita poi di una regola aggiuntiva secondo cui il sistema può essere finito o infinito)
3) cucchiaio = privato
città = pubblico
4) cucchiaio = sfera dell’economia
città = sfera della politica
link di riferimento:
http://www.carlavenostadesign.it/design/img_/1_percorsi_/Testi_/percorsi_interni_9_1_.txt
Dal cucchiao alla città - presso il Corso Mortara a Torino
“Dal cucchiaio alla città” è anche il nome di un negozio. Un negozio dove non si vende nulla, né merci né idee: ma dove tutto circola, merci e idee. Uno spazio particolare, metaforico, simbolico, uno spunto originale per parlare di architettura e di design: nato a Torino, sulla Spina 3, realizzato da Archiworld Channel.
“Dal cucchiaio alla città” è anche la sede operativa di archiword-tv, la web-television dedicata alle città, e di TURN, la nuova design community di Torino. Una rappresentazione visiva e televisiva di tutto quanto fa architettura, design e creatività.
link di riferimento:
http://loveartom.blogspot.com/2007/10/in-corso-mortara-apre-dal-cucchiaio.html
L'epigrafe di Walter Gropius "dal cucchiaio alla città", definisce il campo di applicazione dell'architetto.
Per Gropius era importante saper progettare in tutte le scale (si diceva : "dal cucchiaio alla città") perchè solo facendo così si avrebbe avuto coscienza delle proprie creazioni...
Per Gropius era importante saper progettare in tutte le scale (si diceva : "dal cucchiaio alla città") perchè solo facendo così si avrebbe avuto coscienza delle proprie creazioni...
In sintesi, riassumendo il concetto base del Bauhaus ciò vale, sia per il cucchiaio che per la città, dal momento che il metodo per affrontare entrambi è esattamente il medesimo. Quello che cambia è la scala dell'intervento.
Questa in sintesi è la mia filosofia progettuale.
Questa in sintesi è la mia filosofia progettuale.
link di riferimento:
http://www.architettolowcostlaspezia.it/dal-cucchiaio-alla-citta.php